L’effetto decisionale nell’economia personale: la finanza comportamentale
Continuamente, nel nostro percorso siamo posti di fronte a scelte importanti. Alcune di esse possono rivelarsi decisive nel tempo proprio perché condizioneranno in modo significativo la qualità della nostra vita.
Il mio interesse è quello di approfondire in modo specifico l’effetto che tali decisioni hanno nell’ambito della nostra economia personale.
La natura emotiva dell’uomo svolge un ruolo fondamentale nei processi decisionali nell’ambito finanziario.
La finanza comportamentale è la materia che spiega come i processi decisionali, nell’essere umano, superino sistematicamente i confini della razionalità. Kanheman, uno dei fondatori, sosteneva che esistono due modalità di formulare il pensiero da cui derivano le nostre scelte: i pensieri veloci e i pensieri lenti.
Pensieri veloci
Avvalendosi dei risultati, degli ultimi decenni, di studiosi e neuro-scienziati del comportamento umano, secondo Kaneman, per prendere le nostre decisioni, non usiamo esattamente la logica. Anzi, ci sono diversi elementi che finiscono per viziare le nostre scelte e che possono portare a conclusioni sbagliate. Prima di tutto ci avvaliamo spesso di scorciatoie e di euristiche inaccurate. Oltre a questo, c’è da sottolineare che tendiamo a prendere le nostre decisioni basandoci unicamente su quello che vediamo, su quello che abbiamo sotto mano e non su tutte le informazioni realmente presenti. A farci deragliare dalla retta via ci sono poi le nostre emozioni e le semplificazioni che la nostra mente fa di continuo. Tendiamo a saltare dei passaggi e risparmiare fatica, senza darci il tempo di analizzare, come dovuto, tutti gli aspetti che entrano in gioco in una determinata situazione.
A volte siamo talmente sicuri delle nostre convinzioni che quando sbagliamo, non riusciamo a riconoscere dove è l’errore. Diventare autocritici, mettere in discussione i nostri meccanismi automatici, può aiutarci ad identificare gli errori e a trovare gli stimoli giusti per migliorare il nostro processo decisionale. Proprio perché ci sono scelte che richiedono necessariamente un approccio attento e ragionato.
Pensieri Lenti
Si tratta di un processo mentale più impegnativo, proprio perché si occupa di ragionamenti più complessi. Questo tipo di pensiero focalizza l’attenzione sui dettagli, le caratteristiche e i particolari soggettivi che contraddistinguono ogni situazione, l’antitesi dell’impulsività.
In finanza, una buona scelta è preceduta da una valutazione obiettiva, in grado di riconoscere gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione e gli eventuali rischi a cui siamo esposti, senza assecondare pulsioni istintive ed arrivando a conclusioni veloci. Le decisioni strategiche richiedono una riflessione accurata, lenta e consapevole. Sicuramente ponderare scrupolosamente le nostre scelte ci richiede uno sforzo maggiore in termini di energia e tempo, ma può davvero fare la differenza quando bisogna evitare gli errori.
Le scelte adottate dagli individui sono condizionate da come il problema viene posto
Il linguaggio utilizzato, il contesto vissuto e la presentazione delle informazioni possono generare errori di ragionamento, confusione, indurre l’adozione di una decisione frutto di un punto di vista parziale e semplicistico. Questi errori sistematici vengono definiti bias, possono essere di diversa natura. Vediamone quelli principali.
Bias comportamentali
I condizionamenti mentali giocano un ruolo fondamentale, nel processo decisionale. Per cui bisogna stare attenti a non sovrastimare o sottovalutare certe informazioni semplicemente perché confermano o contrastano le nostre credenze di base.
Home bias
Alcuni studi rivelano che quando scegliamo un certo tipo di investimento, la nostra decisione si basa su ciò che riteniamo familiare e conosciuto, senza valutare la possibilità di adottare un migliore processo di diversificazione delle risorse.
Molti investitori sono condizionati dall’abitudine di concentrare l’acquisto di titoli sul mercato domestico (Enel, Stellantis, Campari…). Non valutano di diversificare il loro rischio su mercati diversi. Si tratta di un errore cognitivo chiamato home bias: nasce dal fatto che il nostro cervello utilizza per prime le informazioni più familiari, più facilmente reperibili. Se quegli investitori considerassero pienamente che il mercato italiano pesa solo il 2% sull’Economia Globale, probabilmente valuterebbero con più attenzione gli acquisti sul mercato interno.
“L’effetto Cornice”
L’effetto framing, si riferisce all’impatto che una certa presentazione può avere sull’interpretazione soggettiva di tale informazione. Proprio perché la cornice, con cui viene presentato un certo contenuto, può modificare la percezione di chi riceve tale informazione. È il classico caso della pubblicità di un prodotto: “La carne di tacchino è magra all’80%” contro “La carne di tacchino è grassa al 20%”. Come vediamo dall’esempio, le due alternative possono mettere l’enfasi su alcune caratteristiche a discapito di altre, esaltando di più gli aspetti positivi. Influenzano la capacità del risparmiatore a valutare le sue scelte obiettivamente.
Questo equivoco può portare l’investitore ad un errore nella scelta d’investimento, facendogli perdere eventuali occasioni di guadagno
La contabilità mentale
Un altro fattore che influenza le scelte d’investimento è la fonte da cui provengono i risparmi.
I soldi vengono archiviati nei cassetti della mente tenendo conto da dove sono arrivati e per quale motivo verranno spesi.
Questo condizionamento, al quanto bizzarro, possiede una logica particolare: tendiamo a essere più cauti quando i soldi sono frutto della nostra fatica oppure quando sono per qualcuno a cui teniamo in particolar modo e più imprudenti quando i sodi li abbiamo vinti o guadagnati con esigua fatica.
Gli errori comportamentali più frequenti nei risparmiatori
Scegliamo di rimanere in una posizione, anche se non è conveniente, solo perché abbiamo già speso soldi e tempo.
Scegliamo di tenere titoli nel portafoglio investimenti solo perché siamo condizionati da immagini e pubblicità.
Scegliamo di rimanere fermi quando abbiamo paura di fare la scelta sbagliata.
Certe volte abbiamo un eccesso di sicurezza e crediamo di poter controllare gli eventi.
Concediamo più valore ai soldi guadagnati con i propri sacrifici e meno valore ai soldi frutto di vincite o eredità.
Risulta fondamentale utilizzare gli insegnamenti delle esperienze pregresse, per rimanere stabili sulle decisioni strategiche del momento. Occorre restare sulle basi delle nostre scelte iniziali. Molto importante, nel guidarci verso le scelte corrette, è sia avere una buona conoscenza della Finanza, sia un buon Consulente al nostro fianco. Non dobbiamo lasciarci ostacolare da paure o conclusioni affrettate generate dall’emotività.
La storia del mondo ha passato enormi e delicati momenti di crisi, rivoluzioni epocali. Cambi di moneta, guerre e tensioni fra super potenze. Ma se guardiamo l’andamento della crescita del mercato finanziario mondiale dal 1929 ad oggi, dopo ogni discesa c’è sempre la ripresa, ovvero il guadagno. Per questo, quando si investe, dobbiamo restare sempre sull’orizzonte temporale prefissato e, in caso di momentanei ribassi, approfittare per acquistare a sconto e non vendere i nostri investimenti a chi ce li pagherebbe poco in quel dato momento. Siamo sicuri che valgano meno se c’è qualcuno pronto a comprarceli a quel prezzo?